Lo studio BLOSSoM (Burnout after perinatal LOSS in Midwifery) si è concentrato sui livelli di burnout (cioè esaurimento emotivo, riduzione della realizzazione personale e depersonalizzazione) tra le ostetriche italiane e sull’impatto psicologico dell’assistenza ai genitori in lutto dopo una morte endouterina. Per condurre lo studio è stato utilizzato un questionario somministrato online e diversi test psicometrici. I risultati hanno mostrato che il 15,9% delle ostetriche ha riscontrato livelli medio-alti di burnout, con un’alta prevalenza di riduzione della realizzazione personale. La comunicazione della diagnosi di morte è stata considerata la cosa più difficile da affrontare, seguita dall’assistere all’incontro con il bambino. Inoltre, il 24,5% delle ostetriche ha riportato punteggi elevati su una scala per la valutazione dei sintomi di PTSD legati agli eventi di morte perinatale. Lo studio ha concluso che le ostetriche sono particolarmente a rischio di sviluppare burnout professionale già dopo cinque anni di lavoro, e che c’è una significativa associazione con l’impatto psicologico degli eventi stressanti (assistenza alla morte perinatale).
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